Lo sapevate che il nostro corpo è composto principalmente di acqua? La percentuale di acqua nel corpo umano infatti è altissima.
Secondo l’opinione attualmente più diffusa rappresenta circa il 60% del peso corporeo di un uomo adulto, e il 57% nella donna.
L’acqua corporea totale è massima alla nascita e diminuisce con la crescita e l’invecchiamento: nell’anziano troviamo valori più bassi rispetto alle altre fasce di età.
Secondo recenti studi effettuati da Gerald Pollack, PhD, Professore di Bioingegneria presso l’Università di Washington , il contenuto di acqua reale può arrivare fino al 99%.
Le percentuali di cui sopra si riferisco infatti al volume dell’acqua contenuto nel corpo mentre Pollack ha utilizzato come parametro il numero delle molecole di H2O anche se non legate tra loro in forma liquida.
In entrambi i casi le condizioni dell’acqua contenuta nel nostro corpo o di quella che ingeriamo o ci immergiamo ha un impatto considerevole sulla nostra vita e sulla nostra salute.
Ricordiamo che il corpo umano può sopportare diverse settimane di privazione di alimenti solidi ma non può tollerare la mancanza di acqua nemmeno per pochi giorni. L’acqua svolge dunque un ruolo primario nell’organismo umano.
Ecco le sue funzioni principali:
1 – È la sostanza nella quale avvengono tutte le reazioni biologiche: le cellule, i tessuti e gli organi vivono letteralmente immersi nei fluidi corporei.
2 – Permette il trasporto dei nutrienti, delle sostanze di scarto, degli anticorpi, e tutti i “messaggeri cellulari” (come gli ormoni) sono veicolati dalla linfa o dal plasma, costituiti prevalentemente di acqua.
3 – Regola la temperatura corporea, disperdendo il calore con la sudorazione.
4 – E’ un elemento strutturale e da forma al nostro corpo.
5 – E’ un lubrificante/ammortizzatore nelle articolazioni, nel sistema digerente, respiratorio e urinario.
Bilancio idro-elettrolitico
Il bilancio idrico non si può separare da quello elettrolitico. Gli elettroliti sono i sali minerali contenuti nei liquidi biologici e, per il corretto svolgimento di tutte le funzioni organiche, è fondamentale che essi mantengano una concentrazione adeguata.
Quando l’organismo avverte una variazione nella quantità di acqua totale o nella concentrazione dei sali mette in atto dei meccanismi di compenso, basati essenzialmente sull’assunzione (processo della sete) o sull’eliminazione (urine, sudore) di liquidi.
Ad esempio, quando mangiamo un pasto molto salato (es. pizza) la concentrazione di sodio nei fluidi corporei aumenta e i centri ipotalamici della sete vengono stimolati e ci inducono a bere, mentre i reni sono spinti ad espellere meno acqua.
A regolare il bilancio idro-elettrolitico entrano in gioco strutture endocrine come l’ipotalamo, luogo dei centri della sete, l’ipofisi e i surreni, con la secrezione rispettivamente degli ormoni vasopressina e aldosterone.
Acqua intra-cellulare ed extra-cellulare
L’acqua è il principale costituente della massa magra, che rappresenta tutto ciò che resta dell’organismo dopo avere eliminato la componente lipidica, e contiene circa il 73% di acqua. Anatomicamente la massa magra è costituita dai muscoli, dagli organi interni, dai vasi sanguigni, dal sangue e dalle ossa. I muscoli sono un tessuto corporeo molto idratato e l’acqua ne costituisce circa il 75%.
Il tessuto adiposo, al contrario di quello che si pensa, non è totalmente sprovvisto di acqua, ma è idratato per circa il 10% del suo peso.
L’acqua totale può essere ripartita nelle sue componenti intra ed extra-cellulari.
Il compartimento intra-cellulare comprende il 60% dell’acqua corporea totale: il volume della cellula può variare in base allo stato di idratazione, ma entro limiti molto ristretti. Se, per qualche ragione, la cellula si rigonfia o, al contrario, si sgonfia, sopraggiunge immediatamente la rottura della membrana cellulare. Ecco perché l’acqua intra-cellulare è un parametro molto utile per valutare lo stato di salute, in quanto è indicatore della quantità di cellule integre e metabolicamente attive.
Quando troviamo valori bassi di acqua intra-cellulare siamo di solito in presenza di una persona con una quantità di massa magra e massa muscolare ridotta.
Al contrario, valori alti di acqua intra-cellulare sono, di solito, legati ad un’abbondante massa muscolare: li ritroviamo infatti negli atleti. Tuttavia, essendo il tessuto adiposo idratato per il 10%, anche nelle persone obese è possibile vedere valori elevati di acqua intra-cellulare.
Il compartimento extra-cellulare comprende il 40% dell’acqua corporea totale ed è così suddiviso:
1 – liquido interstiziale: contenuto nello spazio fra una cellula e l’altra, che permette il passaggio di sostanze nutritive, cataboliti, messaggeri…
2 – plasma, cioè la parte liquida del sangue, che contiene il 90% di acqua, linfa, composta dall’acqua in eccesso drenata dal compartimento interstiziale e arricchita di anticorpi e linfociti.
Il compartimento extra-cellulare sopporta maggiori variazioni di composizione e svolge quindi un ruolo di “riserva”, fornendo o ricevendo acqua dal compartimento intra-cellulare e contribuendo a mantenere costante la sua concentrazione.
Nelle persone anziane, che non avvertono lo stimolo della sete e che quindi introducono pochi liquidi, è possibile osservare valori bassi di acqua extra-cellulare. Esistono, poi condizioni patologiche acute che possono indurre disidratazione, come vedremo più avanti.
Valori elevati di acqua extra-cellulare sono, di solito, legati a condizioni patologiche più o meno gravi, come uno scarso drenaggio linfatico, oppure l’insufficienza renale o cardiaca…
Anche il clima caldo e la posizione eretta, per diverse ore nella giornata, favoriscono l’accumulo di liquidi negli arti inferiori.
Nella settimana che precede le mestruazioni e in gravidanza l’aumento dei livelli di estrogeni e progesterone, che hanno proprietà vaso-dilatatorie, possono causare la ritenzione di liquidi soprattutto a livello di piedi e caviglie.